di Philippe Ridet (corrispondente da Roma di Le Monde, scrive il blog Campagne d’Italie)
Nell’elenco dei divieti principali che regolano la vita pubblica (e un po’ monastica) dei parlamentari del Movimento 5 stelle (non fare accordi né con la sinistra né con la destra, accontentarsi di un terzo dello stipendio, giustificare le proprie note spese fino al centesimo e così via), ce n’è uno che comporta l’espulsione quasi immediata: partecipare ai dibattiti televisivi che imperversano sulle reti italiane. I parlamentari di Beppe Grillo non vogliono averci a che fare. Il loro mezzo di comunicazione è internet, con i social network, trasparenti e senza filtri, immediati e semplici.
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