Un toast al prosciutto cotto? Cinque euro. Un panino con le acciughe? Sei euro. Un caffè espresso? Un euro e cinquanta. Ovvero, rincarato di un terzo rispetto al prezzo di un comune bar italiano. Distributori di acqua potabile e gratuita che non funzionano.
E i locali più “economici” quasi nascosti dai padiglioni e offuscati dai ristoranti delle grandi, celebri e proibitive catene di ristorazione.
Va bene che “il cibo è l’energia della vita”, come recita uno degli slogan dell’esposizione universale, però, più che a Expo 2015, “sembra di essere in via Montenapoleone”.
http://www.huffingtonpost.it/2015/05/02/expo-prezzi-mangiare_n_7195124.html
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