venerdì, giugno 19, 2015

Libertà di spionaggio per licenziare meglio

di Giorgio Cremaschi - tratto da http://contropiano.org

Nel film Tempi Moderni l'operaio Charlot si affanna alla catena di montaggio mentre viene controllatodal padrone, che da un grande schermo spia e comanda tutti i dipendenti. Negli Stati Uniti degli anni 30 la denuncia dell'incombere sul lavoro dell'occhio del padrone faceva parte della svolta progressista delNew Deal di Roosevelt. 35 anni dopo quel film in Italia lo Statuto dei Lavoratori, nel suo articolo 4, vietava i controlli audiovisivi, salvo accordo sindacale, e ogni altra forma di controllo a distanza sul lavoratore.


  http://www.senzasoste.it/istituzioni-totali/liberta-di-spionaggio-per-licenziare-meglio


Oggi il governo Renzi, che applica la controriforma sociale voluta dalla Troika e dalla finanza internazionale, legalizza lo spionaggio aziendale ai danni del lavoratore. Il controllo televisivo resta più o meno vincolato alle leggi di una volta, ma non perché si sia voluto tutelare i lavoratori. Le telecamere già oggi servono per i parcheggi, per le entrate, per le zone a rischio e per prevenire furti, non per il controllo delle attività. Nessun padrone oggi ha bisogno di comportarsi come quello di Charlot.

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