Il “femminismo” neocoloniale di Daniela Santanché
L'Occidente ha sempre avuto seri problemi nel comprendere e relazionarsi culturalmente (cioè: politicamente) con quello strano oggetto cha da almeno un decennio incarna il prototipo dell'Altro orientale: il velo indossato dalle donne islamiche per proteggersi dallo sguardo altrui (in specie: maschile). Figuriamoci se ad essere in gioco è il Burqa, condensato simbolico di un alterità radicale, non solo perché mediaticamente riconosciuta come pendant femminile del miliziano di Al-Qaeda, ma soprattutto perché sottratta allo sguardo scientifico e indagatore dell'occhio conoscitore della tradizione occidentale dove l'Io-guardo ha sussunto l'Io-penso e in un oggetto come il Burqa si riconosce paradossalmente l'insopportabile visibilità di un desiderio d'invisibilità.
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