Non si può, nè si deve, avere alcuna simpatia per Dino Boffo e tantomeno per quella setta di adoratori del potere e spregiatori della carne detta Conferenza Episcopale Italiana. Il quindicennio di direzione della televisione vaticana e de l'Avvenire, che è organo della CEI, caratterizzato da Boffo è stato infatti sicuramente marcato da una reale regressione di atteggiamento da parte della chiesa italiana nei confronti dei diritti civili in questo paese....http://www.senzasoste.it/editoriali/la-vicenda-boffo-e-i-pericoli-per-la-democrazia-in-italia.html
Gli unici precedenti di un comportamento simile dell'esecutivo nei confronti della stampa di opposizione istituzionale vanno rintracciati nel fascismo. Ecco quindi i pericoli reali che si intravvedono per la democrazia in Italia se si analizza il contesto del caso Boffo. Il direttore di Avvenire è saltato in uno scenario in cui Berlusconi cerca di risolvere le proprie crisi con un ulteriore concentrazione di potere mediatico a favore del centrodestra e con la riduzione, per legge, a sostanziale silenzio della stampa istituzionale. C'è poco da rallegrarsi per il fatto che ci lascino le penne personaggi come Boffo o che vengano attaccati giornali moralisti-liberisti come l'Unità o Repubblica. E' che non deve sfuggire il contesto di quello che sta accadendo. E ciò che accade è portatore di pericoli, forse del tipo di quelli che in questo paese non si vedono da generazioni.
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