Allora le cose stanno così. Berlusconi e soci hanno capito che con questa storia delle centrali nucleari avrebbero sbattuto il muso contro un muro: per i sondaggi, tre italiani su quattro sono contro il ritorno all'atomo. E allora che ha fatto stamattina? Ha riunito il consiglio dei ministri, ha approvato il piano nucleare che individua tra l'altro i siti delle centrali e dei depositi di scorie radioattive ma contemporaneamente e furbescamente ha varato una cosiddetta moratoria. Moratoria significa che rinviano di un anno il varo di questo piano nucleare. Giusto il tempo che serve al nostro imbonitore atomico per far calmare le acque, confidando nella memoria corta degli italiani, e sabotare il referendum sul nucleare che si tiene il prossimo 12 giugno facendo intendere ai cittadini che non c'è più bisogno di votare. Insomma se il nucleare non passa dalla porta lo fanno passare dalla finestra. Se non è una truffa questa. Noi non ci stiamo.
IMPORTANTE: la moratoria NON annulla il referendum. Il 12 giugno si va a votare. Per dire no al nucleare occorre segnare SI sulla scheda
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