La finale decisa dagli ultras come il derby del bambino morto
04-05-2014 Quando il calcio diventa ostaggio delle curve violente
Dieci anni fa, derby del bambino morto, non si giocò per via di una falsa notizia. Ieri, finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, si è giocato anche dopo fatti realmente accaduti. A decidere per tutti, in entrambi i casi, gli ultras e i loro capi. Il 21 marzo del 2004 quelli della curva romanista e laziale, ieri Genny a' carogna, figlio di un presunto affiliato al clan camorristico dei Misso, noto pregiudicato, già colpito da Daspo e leader della tifoseria napoletana.
Ma a collegare le due situazioni, oltre alla stessa location, lo stadio Olimpico di Roma, c'è un dato in più. Tra i tifosi che dieci anni fa decisero che il derby Lazio-Roma doveva essere sospeso perché un bambino era stato investito e ucciso da un'auto della polizia – evento fortunatamente mai accaduto – c'era anche Daniele De Santis, detto Gastone, il presunto responsabile del ferimento di Ciro Esposito, colpito al petto nel corso della sparatoria avvenuta nei pressi del vivaio di De Santis prima della finale, regolarmente disputata, e ancora ricoverato in fin di vita al policlinico Gemelli.................. http://sport.panorama.it/calcio/finale-coppa-italia-napoli-fiorentina
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